Magnifico intervento dell’illustre Prof. Franco Perco, sullo spinoso tema della fauna “problematica”; troppo spesso la rincorsa di un inutile atteggiamento politically correct inficia il lavoro della scienza e …del buon senso.
Ad maiora!
Il concetto di Fauna problematica da fastidio ad alcuni animalisti.
Eppure, a parte la scienza che lo ha fatto proprio (cfr p.e. Angelici & Rossi Problematic Wildlife II. Springer. 649 pp.), è anche solo una questione di buon senso. Topi e ratti sono problematici per l’Uomo. E così il Lupo per un pastore. E viceversa.
Ma è l’ecologia a basarsi sui conflitti. L’equilibrio si fonda appunto su una “conciliazione” dinamica di diverse esigenze. Nessuna specie è indifferente ad altre, in modo totale: tutte si creano problemi a vicenda, in certe condizioni. Dal fastidio al disagio, dal danno alla morte e via così. E persino all’interno della medesima specie. Un maschio adulto di Capriolo crea problemi agli altri maschi adulti. La problematicità è insista dunque nell’ecosistema.
In senso ristretto, una specie o un Soggetto Faunistico (SF) sono problematici per Homo Sapiens (HS) nel senso che, in determinate occasioni, producono disagi e/o modifiche di comportamento. E così pure HS verso la Fauna o un SF. Il problema dunque esiste e non lo si elimina censurando il termine “problematico”.
Volutamente, “una parte” degli animalisti suggerisce che questa parola, problematico, obblighi o suggerisca l’eliminazione.
Non è vero.
Le soluzioni sono molteplici: la prevenzione, la dissuasione e anche, “extrema ratio”, il prelievo (abbattimento, captivazione, allontanamento). Ma può esistere anche la tolleranza / sopportazione, a certe condizioni però.
Inoltre. La problematicità di un SF o di una specie non esime HS di farsi un esame di coscienza e capire dove ha sbagliato. Ha dunque / può avere effetti virtuosi.
In conclusione, viva il concetto di Soggetto Faunistico o di Specie Problematica! Servirà a Homo sapiens per migliorare e correggersi, se saremo capaci di affidarci alle scienze e al buon senso.
Ma non ai pregiudizi e alle guerre di religione, come “una parte” degli animalisti vorrebbe.
Franco Perco – 17.08.2020
Lascia un commento