Chi siamo

Ci siamo anche noi: l’ATC PR3 sbarca sul web!

Questo Blog nasce per iniziativa del Consiglio direttivo dell’A.T.C. PR3.

Seppure legati alle tradizioni ed alla nostra storia, anche se preferiamo una telefonata ad una e-mail, anche se apprezziamo di più una stretta di mano piuttosto che un sms, ci rendiamo conto che la tecnologia può essere utile per dare un miglior servizio ai nostri Associati, a ridurre le distanze, ad evitare spostamenti, a far fluire più rapidamente le informazioni.

Ecco perchè abbiamo deciso di aprire il nostro/vostro sito, un blog aperto, un luogo dove si potranno trovare notizie, scaricare modulistica, richiedere informazioni, e speriamo avviare interessanti dibattiti.

In bocca al lupo a tutti.

Il Presidente Mario Marini

Commenti

34 risposte a “Chi siamo”

  1. Avatar Nicola
    Nicola

    Ottimo blog, ben fatto, credo che sia il migior modo per quanto riguarda le notizie, scaricare i moduli e per informare persone che non risiedono nel territorio. Complimenti!!!

    1. Avatar Nicola
      Nicola

      La cartografia o cartina che evidenzia i vari divieti, oasi, zone di cattura, sarebbe utile nel sito per non incorrere in sanzioni.

      1. Avatar mariomarini

        vero.
        ma non ho ancora una repository dove mettere i ns file, in particolare roba pesante come cartografia.
        sarà una delle prossime cose da fare.
        saluti
        mm

      2. Avatar Nicola
        Nicola

        “Randagismo”?… una vera piaga, ma non solo, località Golese continuano a verificarsi avvistamenti di gente che con i loro cani da “passeggio” arrecano disturbo alla fauna selvatica nei comprensori di oasi o zone di ripopolamento, sanzioniamoli!!!
        Si sui sentieri ma coi cani al guinzaglio mi raccomando…..

  2. Avatar Laurent Spagnoli
    Laurent Spagnoli

    Da novizio cacciatore devo fare i complimenti per il sito; bello, utile e moderno.
    Da pennaiolo di adozione in pianura sono meravigliato dalla resa della gestione faunistica del territorio sia per la penna che per la lepre (ho partecipato ad un sabato di catture…fantastico).
    Da montanaro degli Appennini e selecontrollore devo dirVi occhio ai caprioli…la vostra bellissima pianura sembra l’Ungheria…si fà presto a riempirla!
    Complimenti, continuate così!

    1. Avatar mario marini

      hai centrato nel segno!
      proprio ieri sera, durante la valutazione della bozza di piano annuale di gestione, abbiamo a lungo discusso, insieme al tecnico faunistico, del sensibile e diffuso aumento di ungulati nei ns territori, in particolare lungo le aste fluviali.
      sarà una questione da affrontare seriamente, senza luoghi comuni o superficialità.
      e chissà che prima o poi non diventi una risorsa 😉
      a presto
      mm

  3. Avatar marco
    marco

    Complimenti Mario un’ innovazione necessaria. Sito molto chiaro ed utilissimo.

    1. Avatar mario marini

      grazie mille.
      uno sforzo utile a tutti.
      conto anche e sopratutto sull’aiuto di voi “giovani”… 😉
      a presto
      mm

  4. Avatar Gino

    L’esercizio della caccia appartiene alla cultura rurale e ambientale e come tale, è foriera di valori quali il rispetto per il territorio, la sua conoscenza compresi i suoi abitanti alcuni dei quali, poche specie per la verità sono oggetto dell’attività venatoria. Occorre quindi divulgare questi saperi, renderli comuni, ed interessare soprattutto i giovani affinché possano comprendere quanto lavoro comporta una corretta e proficua gestione ambientale che vede anche e soprattutto cacciatori in prima linea.

    1. Avatar mario marini

      Parole sante! ma la strada è dura ed i nemici sono tanti e ben nascosti…

  5. Avatar nicola radaelli

    Per la stagione venatoria che sta per iniziare la Federcaccia ha deciso di proseguire l’opera di sensibilizzazione intorno a quelli che considera due assoluti pilastri sui quali costruire la caccia di oggi e di domani:

    sicurezza e responsabilità.
    Sicurezza per se stessi e per gli altri, ma anche responsabilità del prelievo e coscienza del proprio ruolo.
    È dunque un invito a una ulteriore presa di coscienza del nostro essere cacciatori, al rispetto dei selvatici, dei carnieri e delle regole, scritte e non scritte che guidano il nostro comportamento.
    Responsabilità verso i cacciatori; responsabilità verso gli altri frequentatori di boschi e campagne; responsabilità verso l’ambiente.
    Perché la caccia, senza dimenticare le sue radici e i suoi valori profondi, si sappia mostrare rinnovata e affidabile, ma soprattutto sempre più necessaria e fondamentale custode della natura agli occhi di tutta la società.
    “un in bocca al lupo a tutti i soci”

  6. Avatar Gino Cattelani

    Non vi è dubbio alcuno che le regole e la sicurezza debbono essere conosciute e rispettate soprattutto, quando i diritti d alcuni cittadini possono sconfinare e deprimere i diritti di altri cittadini quindi, senza tralasciare questo presupposto fondativo dell’attività venatoria, occorre anche acquisire un ruolo attivo all’interno della società in generale, in quanto soggetti che occupano, con il loro lavoro, impegno e conoscenza, una parte importante nella gestione della fauna selvatica, dell’ambiente e dell’ecosistema, senza essere secondi a nessuno. E questo lo si deve affermare con il gusto orgoglio.

  7. Avatar marco r.
    marco r.

    In merito alla novità introdotta nel nuovo calendario venatorio sul divieto dell’uso
    dei pallini di piombo nelle zone umide fuori dalle Zps, è possibile sapere, in termini di limitazioni, quale impatto avrà sull’atc pr 3 l’applicazione della nuova normativa? se è stata fatta una mappatura delle zone interessate all’interno dell’atc?
    Leggendo l’art. 9.4 del calendario in certi punti sembra abbastanza generico, ad esempio quando parla di “acquitrini”, in certe zone del Po se ne possono formare ovunque.
    Quindi posta in questi termini, mi sembra molto limitativa e anche complicata da rispettare, se non utilizzando munizioni non tossiche in modo generalizzato, ma visto i costi…..

    1. Avatar mario marini

      La ringrazio del post, in quanto il tema che Lei pone è di scottante attualità.

      Il nodo centrale è proprio l’articolo che Lei richiama, in particolare il comma 9.4 che recita: “Ai sensi della legge n. 66 del 6 febbraio 2006 “Adesione della Repubblica italiana all’Accordo sulla conservazione degli uccelli acquatici migratori dell’Africa” è fatto divieto di utilizzare fucili caricati con munizionamento a pallini di piombo per l’attività venatoria all’interno delle zone umide naturali ed artificiali, quali laghi, stagni, paludi, acquitrini, lanche e lagune d’acqua dolce, salata e salmastra, compresi i prati allagati, nonché nel raggio di 50 metri dalle rive più esterne.”: il dubbio che può legittimamente soregere è se tale norma si riferisca solo alle ZPS/SIC formalmente individuate o a qualsiasi specchio d’acqua con le caratteristiche indicate. La risposta – ahimè – è che si riferisce a qualsiasi specchio d’acqua, e vediamo perchè.

      La situazione è tale per cui due differenti direttive, facenti parte del medesimo impianto normativo europeo, si sovrappongono parzialmente e si “completano”, avendo assunto formalmente valore legale anche sul territorio nazionale dopo il loro recepimento da parte dell’Italia -rispettivamente- con il D.P.R. 357/97 e s.i. e m. e con la L.66/06, e sono la “Direttiva habitat” e la “Accordo conservazione uccelli migratori dell’Africa”.
      Si tratta di due norme entrambe già vigenti da tempo, ma la loro citazione formale all’interno del Calendario Venatorio Regionale le ha -per così dire- attualizzate, rese operative. Questo è successo prima al D.P.R. 357/97 e ora anche alla L. 66/06, che in sostanza avrebbe già dovuto essere applicata anche gli anni scorsi, ma di cui ci si era in qualche modo… “dimenticati”.
      In forza di questa Legge, è proibito l’uso del munizionamento in piombo in TUTTE le “zone umide naturali ed artificiali, quali laghi, stagni, paludi, acquitrini, lanche e lagune d’acqua dolce, salata e salmastra, compresi i prati allagati” ANCHE SE NON RICADONO ALL’INTERNO DI ALCUNA Z.P.S.. L’unica peculiarità che rimane per le zone umide comprese all’interno delle Z.P.S. è che qui la fascia entro cui è bandito l’uso del piombo è estesa a 150 metri rispetto ai 50 degli altri casi. Da ricordare e sottolineare – anche se non è il caso del ns ATC – che i S.I.C., che traggono origine alla direttiva “Habitat” e non da quella “Uccelli”, non sono interessati da alcun tipo di limitazione venatoria.

      Per quanto di competenza territoriale di questo Atc, le ns tre zone “IT4020025 – SIC-ZPS – Parma Morta”, “IT4030023 – SIC-ZPS – Fontanili di Gattatico e Fiume Enza” e “IT4020017 – SIC-ZPS – Risorgive di Viarolo, Bacini di Torrile, Fascia golena del Po”, sono state recentemente tabellate (a seguito di convenzione con la Provincia di Parma) per renderle facilmente riconoscibili; peraltro, essa sono già sottratte alla caccia, essendo in gran parte Riserva naturale regionale od altro istituto territoriale.
      A proposito della tabellatura, va detto che questa è stata prevista per i confini delle intere SIC/ZPS, non per le singole zone umide. E’ ben vero che sarebbe utile per il singolo cacciatore poter contare su di una delimitazione evidente delle zone “senza piombo”, ma si tratta di un’operazione improponibile, in termini pratici. Vale inoltre ricordare che limitazioni concettualmente paragonabili a queste esistono “da sempre”, ad esempio per quanto riguarda le aree “allagate” per esondazione, quelle coperte da neve, le fasce di rispetto di strade, ferrovie, case, mezzi agricoli, appostamenti ecc.

      Sarà comunque un tema che approfondiremo su questo spazio non appena avremo informazioni definitive.

      Di certo ne daremo ampio riscontro il giorno 14 settembre, durante la consueta Assemblea dei soci che si svolge – come da tradizione – il venerdì precedente l’apertura.

      Cordiali saluti e grazie ancora dello spunto,
      MM

  8. Avatar Laurent Spagnoli
    Laurent Spagnoli

    Dopo il lavoro di censimento svolto nell’ATC a ruguardo della popolazione di caprioli e cinghiali non si e’ più saputo niente a riguardo dei dati e di che cosa ne sia stato fatto. Sarebbe interessante sapere se i tecnici faunistici hanno sviluppato un’idea in conseguenza ai numeri che sono stati presentati.

    1. Avatar mario marini

      Ciao Laurent.
      Proprio la settimana scorsa abbiamo inviato alla Provincia le risultanze del lavoro di censimento fatto da voi cacciatori e la successiva elaborazione del ns. tecnico faunistico.
      Il lavoro è assai corposo e dettagliato, si toccano diffusamente tutti i temi richiesti: consistenza della specie, zone di avvistamento, individuazione dei punti di prelievo, punti critici del prelievo stesso, etc etc.
      Ne è emerso un quadro molto chiaro e preciso, consultabile – vista la sua corposità – presso la ns sede (nei prossimi giorni lo metterò anche nel blog nella sezione Documenti). Il punto centrale è il seguente: se la Provincia ci verrà incontro in termini meramente economici (per esempio, finanziandoci la spesa del tecnico balistico per definire i punti di tiro) potremmo valutare di sostenere i costi per l’acquisto delle altane, altrimenti sarebbe davvero difficile immaginare una gestione che conti solo sulle ns risorse.
      Ma di questo tema tratteremo diffusamente a settembre, dandone ampio riscontro il giorno 14, durante la consueta Assemblea dei soci che si svolge – come da tradizione – il venerdì precedente l’apertura: sarà l’occasione per decidere insieme il da farsi.
      A presto,
      mm

  9. Avatar Laurent Spagnoli
    Laurent Spagnoli

    Grazie Mario; siccome sono alle prese con un’ostico M1 mi era venuto in mente…ci vediamo alla riunione e magari prima sull’Appennino. Buon lavoro.

  10. Avatar nicola radaelli

    Stamane hò abbattuto una lepre nel territorio di Mezzani, mi sono accorto “nell’ eviscerarla” che sul fegato della stessa, erano presenti delle vesciche o pustole bianche, non c’è dubbio si tratta di coccidiosi, è un termine che indica una serie di malattie causate da varie specie di coccidi ( sono dei protozoi che in questo caso vivono da endoparassiti). Esistono coccidi specifici per varie specie di selvaggina, la lepri possono contrarre una coccidiosi di tipo epatico e intestinale, i parassiti sono ingeriti con l’ erba e sono particolarmente attivi quando il tempo è umido e caldo, morale, c’è qualcuno che hà riscontrato lo stesso problema anche in altri comprensori? Fatemi sapere.

    1. Avatar mario marini

      Salve. Io ho pulito la mia nel tardo pomeriggio ma nn ho riscontrato nulla. Tra l’altro anche io ero in zona Mezzani, in particolare Bocca d’Enza. Sentiamo se la cosa è capitata ad altri, oppure se capiterà nei prossimi giorno.

      Mario Marini

  11. Avatar Paolo Robuschi
    Paolo Robuschi

    Ciao Mario,
    Alcuni anni fa, ero stato il promotore nella nostra sezione del “premio salvaguardia selvaggina”, in parole povere un premio in euro da consegnare a tutti gli agricoltori che durante le normali fasi di operazioni agricole si preoccupavano di recuperare piccoli di selvaggina (lepri, fagiani ecc.) cosa ne pensi di rispolverarlo?
    In sezione avevo reclutato alcuni “volontari” che si prendevano cura dei selvatici sino al loro lancio in zone prestabilite.

    Grazie e ciao

    Paolo R.

    1. Avatar mario marini

      Assolutamente da fare! Dobbiamo muoverci in questa direzione, partendo dalla consapevolezza che solo la cura del territorio e della selvaggina presente potrà garantire futuro e prosperità a quest’ultima. Sarebbe anche molto utile fare formazione agli agricoltori sui metodi di salvaguardia della selvaggina durante le normali operazioni colturali (metodi di sfalcio, attrezzature idonee, etc)

      1. Avatar Paolo Robuschi
        Paolo Robuschi

        Questo è un argomento che meriterebbe veramente un approfondimento. Istruzione, formazione e fornire attrezature idonee alle aziende agricole sarebbe molto utile, anche perchè vale più investire sulla salvaguardia e la protezione della selvaggina in cattività che non utilizzare la cifra nell’acquisto di selvaggina d’allevamento a mio avviso. Facciamo in modo di ripartire con questo progetto ( io sono già pronto..) e sicuramente avremo risultati nel breve periodo.

  12. Avatar Gino Cattelani

    Attenzione ad utilizzare il termine “cultura” in quanto non ne esiste una sola ma ce ne son molteplici ed ognuno è portatore della propria, come lo sono i contadini. Il mondo venatorio non è portatore di cultura dominante e quanto mai può incidere su quella degli altri. Diversamente invece, il mondo venatorio deve essere sempre più legato ai problemi ambientali e utilizzare la propria conoscenza del territorio come propri saperi mettendoli a disposizione di tutta la collettività. La fauna selvatica, che tanto ci interessa, si trova all’interno di questo contenitore di conoscenze e trattarla separatamente ad esse è un discorso perdente in partenza.

    1. Avatar Paolo Robuschi
      Paolo Robuschi

      Il rapporto cacciatore/ambiente/selvaggina è sicuramente subordinato a quello del mondo agricolo, anzi aggiungerei è vincolato al mondo agricolo e per questo motivo che noi cacciatori dobbiamo collaborare con gli agricoltori che sono in fondo coloro che “custodiscono” il “nostro” territorio di caccia e aiutano a crescere/sopravvivere la selvaggina. Dobbiamo creare degli alleati tra gli agricoltori e quindi incentivare ogni piccola forma di aiuto che essi possono offrire.
      Auguri a tutti

  13. Avatar Gino Cattelani

    Caro Robuschi, certamente occorrono sinergie tra mondo venatorio e quello agricolo anzi, il mondo venatorio, così chiamato con una pessima eccezione del termine attribuito al mondo della caccia, deve imparare meglio a rispettare i diritti degli agricoltori sebbene, non direi che questi siano deputati a “custodire” per noi il territorio.
    Vorrei invece che tu ti soffermassi su un differente ruolo dei cacciatori sul territorio, più responsabile e come soggetti primari che concorrono alla sua gestione, salvaguardia e mantenimento, naturalmente per ciò che a loro compete e nel rispetto delle attività economiche che vi vengono svolte.
    I cacciatori, se desiderano continuare ad esistere, devono diventare soggetti primari nella gestione dell’ambiente e dell’ecosistema, promuovendo iniziative sul territorio (anche di tipo legislativo) provvedendo al suo puntuale monitoraggio e vigilanza.
    Questo è sicuramente un compito più ampio che si assumono i cacciatori ma, in fin dei conti, essi devono divenire soggetti primari per la gestione della fauna selvatica altrimenti, come ben sai, questa attività può essere svolta in modalità differenti dove il cacciatore non trovano spazio.

  14. Avatar cacciatore
    cacciatore

    Dopo oltre 30 anni invierò la rinuncia all’atc di diritto! Oltre la mia rinuncia,siamo circa 20 cacciatori fra secondo ambito e diritto che rinunceremo a cacciare in questo atc.
    Riteniamo tutti concordi che con un patrimonio stimato di oltre 2000 lepri, non fare catture
    sia in assuluto sbagliato. I vostri autorevoli tecnici consigliando di non catturare, fra due anni
    speriamo non prima (pechè le alte concentrazioni possono essere luogo favorevole per epidemie) vi diranno ci siamo sbagliati ci dispiace; e continueranno a fare danni magari altrove ma il cda non può prendersi una responsabilità simile……… Essendo cacciatori.

    1. Avatar mario marini

      Gentilissimo “Cacciatore”,
      in primis – mi permetta – sarebbe educato e civile firmarsi e non nascondersi dietro ad un nickname, ma ormai funziona così…
      Mi spiace della Sua decisione di rinunciare all’iscrizione al nostro Atc, ma al contempo, mi pare doveroso portare un pò di chiarezza sul tema da Lei sollevato.
      Come Lei ha correttamente indicato, la decisione di effettuare o non effettuare catture a scopo di ripopolamento di esemplari di lepri non viene mai presa “a cuor leggero”, ma è frutto di lunghe ed approfondite valutazioni sia tecniche che gestionali. Se Lei, come spero, ha partecipato alle ultime 3 Assemblee soci del ns Atc (unica sede deputata a trattare gli argomenti in modo serio ed evitare inutili e controproducenti “discorsi da bar”…) ha avuto modo di vedere quale è stato il percorso tecnico-scientifico e le numerose e fondate motivazioni che hanno portato alla decisione di DIMINUIRE (e non di eliminare, come erroneamente afferma Lei) le catture sopramenzionate.
      Infatti, se – come auspichiamo – otterremo l’autorizzazione dagli uffici della Regione, procederemo a 4 catture di lepri in altrettante zone di rispetto che andremo ad aprire nella nuova A.V. 2017-2018.
      Inoltre, come ampiamente comunicato ed argomentato nelle Assemblee di cui sopra, procederemo ad alcune catture “mirate”, in ZRC individuate ad hoc, anche e soprattutto a scopo valutativo.
      Da ultimo, ci tengo a sottolineare che qualsiasi tipo di intervento gestionale sulla fauna selvatica, a meno che non si tratti di precisi e specifici interventi di carattere emergenziale (per loro stessa natura limitati nel tempo e nello spazio), hanno un orizzonte temporale di valutazione dei risultati che è per lo meno quinquennale se non maggiore: pertanto non ha senso pensare che ciò che si fa (o non si fa) oggi dia immediati risultati domani!
      Augurandomi che possa ripensare alla Sua decisione di non rinnovare l’iscrizione all’Atc PR3 per la prossima stagione, Le auguro buone feste. Mario Marini (Pres. Atc PR3)

      1. Avatar cacciatore
        cacciatore

        Solo ora sono a conoscenza che verranno effettuate Catture di lepri. Ho la certezza,
        che nelle zone di rispetto dove verranno effettuate le catture le lepri aumenteranno,
        meglio per chi ci caccerà il prossimo anno! (ma nessuno vieta di fare una o piu catture
        prima dell’apertira). Per esperienza maturata osservando la gestione di una ZRC, dove catturi e togli gli esemplari non più produttivi (oggi rispetto al passato le lepri rimangono produttive uno due anni massimo) le lepri aumentano; dove non catturi in due anni deserto.

  15. Avatar Gino Cattelani
    Gino Cattelani

    Gentilissimo ed anonimo collega, le scelte finora fatte sono confortate da una letteratura scientifica eseguita da più ricercatori e studiosi della materia. I fattori in gioco sono molto di più di quelli che immagini infatti, occorre considerare i notevoli cambiamenti ambientali, che seguono la produzione agricola, poi ci sono quelli climatici, quelli alimentari, quelli sanitari ed epidemiologici, ecc. ecc. Quindi prima di effettuare una scelta, si è osservato in particolare le esperienze ed i suggerimenti di chi per lavoro osserva e studia questi fattori e la loro ricaduta sulla specie della lepre. Dopo di ché, con molta cautela, e soprattutto mossi dal preservare le nostre lepri dalle infezioni ed epidemie in atto e già vicino ai nostri confini, si è optato per ridurre i loro spostamenti sul territorio anche se, come sai, le lepri già si spostano da sole in un raggio di 3-4 Km. Naturalmente per osservare se questa scelta è produttiva occorre monitorare la specie per un congruo lasso di tempo, tenuto conto anche di quel che accade al di la dei nostri confini. Come vedi, queste non sono scelte fatte in maniera estemporanea ma piuttosto sono confortate da dati scientificamente supportati. Capisco che ognuno possa fare della propria esperienza un bagaglio culturale, ma noi abbiamo preferito sostituire alla singola esperienza il parere di studiosi della materia che sicuramente possono portarci un apporto più oggettivo e significativo.
    Con i migliori auguri di buone feste.

  16. Avatar cacciatore
    cacciatore

    Buongiorno,
    Ieri si è svolta l’assemblea del atc!
    Con la partecipazione di un nutrito gruppo di ben 50 aventi diritto.
    La convocazione 4gg prima!!!!
    La richiesta di votare un bilancio consuntivo che nessuno ha potuto vedere perchè proiettato su una parete e leggibile con il binocolo; (nessuna copia cartacea consegnata o offerta per essere consultata).
    L’analisi fatta da un illustre commercialista solo sulle differenze rispetto al bilancio precedente. (ci puo stare ma con un foglio in mano).
    Sottoporre all’assemblea l’aprovazione del piano di gestione faunistico?
    Avanti!!!!!!
    BUON LAVORO

    PS purtroppo non ho potuto partecipare.

    1. Avatar Mario Marini
      Mario Marini

      1) firmarsi è il minimo (a meno che non ci si debba celare dietro l’anonimato perché si stanno dicendo falsità e si sta facendo solo sterile polemica)
      2) se non ha potuto partecipare, non vedo di cosa stiamo parlando: se lei fosse venuto, avrebbe potuto avere tutti gli elementi e delucidazioni del caso, da me, dai colleghi consiglieri e dai tecnici presenti.
      3) alcune copie cartacee del bilancio consuntivo c’erano, bastava chiederle; peraltro nessuno si è lamentato del fatto che le slides non fossero leggibili (certo lei non essendo presente ha fatto fatica a vederle…)
      4) il professsionista che ha esposto la relazione al bilancio non è un “autorevole commercialista” bensì il presidente del collegio dei revisori del ns atc, che ha letto e commentato le varie voci di bilancio, con dovizia di particolari e rimanendo a disposizione per eventuali domande ed approfondimenti.
      5) il piano annuale di gestione è stato sottoposto alla ratifica dell’assemblea (dopo essere stato votato in consiglio direttivo) così come richiestoci dal Servizio territoriale (ex Provincia). Non vedo dove stia il problema.
      6) la convocazione è stata pubblicata sul sito giov 16 u.s.; gli sms sono stati inviati sabato mattina presto.
      Saluti.
      Mario Marini

  17. Avatar cacciatore
    cacciatore

    Buona sera,
    Il 9 dicembre ultimo scorso avevamo chiesto perchè con oltre 2000 lepri non effettuare catture, non per vuotare i ripopolamenti ma per immettere alcuni soggetti in luoghi
    dove le vostre lepri che percorrono senza nessun problema 4 o 5 chilometri
    (pensate voi ma probabilmente 15 o 20 atrraversando l’autostrada, guadando
    fiumi,sorvolando linee di alta tensione ecc…) comunque non arrivano; certo lepri speciali da conservare gelosamente in forzieri!!!!! perchè uniche e introvabili.
    Da non sprecare in atc prevedendo una misera fine investite dopo una breve corsa da una rosata di pallini! Nemmeno pensabile poverine.
    Queste preziose lepri catturate con una rete immesse in un territorio, e prevedendo per una percentuale la soprevvivenza inferiore a un anno, ma comunque in questo lasso di tempo quante volte si riproducono considerando che sono lepri adulte e non stanno a gardare le nuvole. ( questo gli esperti non lo dicono).
    L’ei Sig. Presidete aveva prontamente smentito dicendo che qualche cattura l’avreste effettuata. (passato il termine entro il quale è consentito) nessun programma reso noto e come prevedibile nessuna cattura.
    L’impressione ascoltando quanto riferito, in merito al piano di gestione è che si pensi di gestire un oasi di protezione e non più un atc.
    Pensando a un giustissimo programma di miglioramento degli abitat e del territorio, ma forse dimenticando che chi paga oggi 250 € spera di trovare sul territorrio selvaggina non promesse future!!!!!
    Buon lavoro

    1. Avatar mario marini

      “Infatti, se – come auspichiamo – otterremo l’autorizzazione dagli uffici della Regione, procederemo a 4 catture di lepri in altrettante zone di rispetto che andremo ad aprire nella nuova A.V. 2017-2018.”
      Questo scrivevo nel post del 12.12, che Lei cita in modo parziale, ed identica cosa ho ribadito ieri sera.
      Tutto il resto sono parole al vento. Come quelle che Lei ha scritto.
      Infine, senza entrare nel merito delle Sue valutazioni sulla gestione della popolazione Lepre, se Lei avesse partecipato all’Assemblea, oppure coloro che Le hanno riportato le informazioni fossero stati attenti a quanto proiettato, avrebbe ben chiari i motivi per i quali non abbiamo catturato nè lo scorso anno nè questo (motivazioni che – per altro – collimano appieno con le linee guida che la Regione sta utilizzando per la redazione del nuovo Piano faunistico…)
      Per me la discussione si chiude qui.
      Saluti.

  18. Avatar cacciatore
    cacciatore

    Alla nascita del blog, i dibattiti potevano essere interssanti!
    Oggi o si considera che solo voi avete ragione, oppure si taglia; bene….
    Cio che è successo l’ultima assemblea riguardo al bilancio se impugnato potrebbe ….. Perchè chi partecipa a un assemblea non occorre sia laureato in economia. E comunque va in fiducia.
    Se il cartaceo cera voleva offerto non aspettare che venisse chiesto!
    Quindi un pò di modestia e apertura al dialogo non guasterbbe forse?
    Quelle che voi con disprezzo considerate chiacchiere da bar spesso è quello che
    pensano un numero di soci più numeroso di quello che partecipa alle assemblee,
    e forse (occorrerebbe chiedersi se per protesta non partecipa alle attività di gestione). Peggio se decide di non rinnovare l’iscrizione. (meditiamo)
    Buon lavoro.

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